La mia passione per la psiche umana e per i misteri dell’inconscio nasce precocemente e per motivazioni personali. Il ricordo del giorno in cui, all’ età di circa 10 anni, mi accomodai nello studio della mia psicoterapeuta rimane ancora chiaro e vivido. Ancor più chiari e vividi sono lo stupore e la gioia che mi pervadono al pensiero che quel passaggio, così ricolmo di timori, curiosità e inconsapevolezza, avrebbe segnato in maniera determinante il mio futuro sia dal punto di vista umano che professionale.
Ho seguito questo percorso per circa 5 anni e i grandi successi terapeutici aumentarono l’interesse e la fiducia per il mondo “psy”.
Nell’ ultimo anno di Liceo Scientifico, mi sono avvicinato allo studio del modello Freudiano (presente nel programma di Filosofia), venendone rapito per originalità e audacia.
E’ stato proprio in questo momento, quando l’ esperienza della terapia personale ha incontrato i costrutti teorici alla sua base, che la mia passione si è trasformata in un progetto che inevitabilmente ha orientato la successiva scelta del percorso universitario e professionale.
Ho iniziato pertanto i miei studi presso la facoltà di Psicologia dell’ Università “La Sapienza” di Roma (indirizzo clinico e di comunità) laureandomi nel 2005 con la tesi “Tecniche immaginative in psicoterpia” con il Prof. Francesco Saverio Marucci. A settembre dello stesso anno ho iniziato il mio tirocinio annuale post-lauream presso l’ A.L.M. (Associazione Laziale Motulesi) e nel 2007, dopo aver sostenuto l’esame di stato per l’abilitazione alla professione sono diventato ufficialmente psicologo.
Da qui sono iniziate diverse collaborazioni come consulente psicologo presso differenti realtà associative (Coop. Percorsi Zebrati, C.O.E.S. onlus, Ente regionale S. Alessio e Margherita di Savoia per i ciechi, U.N.M.S. Unione Nazionale Mutilati per Servizio, U.I.L.D.M. Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Coop. ISIDEA) e parallelamente ho avviato l’ attività di libero professionista negli studi privati di Roma e Pescara.
Devo molto all’ esperienza associativa. Attraverso di essa mi sono confrontato non solo con la dimensione del disagio psichico ed emotivo ma anche con quello dell’ handicap psicofisico e ciò mi ha permesso di ampliare e umanizzare le basi della mia professionalità. Altrettanto formativo è stato il cimentarmi immediatamente nella libera professione perché, pur essendo alla prime armi, ciò mi ha permesso di sviluppare fiducia nelle mie abilità professionali e dimestichezza nella loro applicazione clinica.
Sentivo tuttavia che mancava ancora qualcosa alla mia formazione.
Ho deciso allora di ampliare le mie conoscenze e il mio bagaglio tecnico e, orientato dagli studi effettuati per la mia tesi di laurea, nel 2010 ho conseguito il titolo di Operatore Clinico di Training Autogeno e Tecniche di Rilassamento presso il centro di ascolto psicologico e di formazione continua “Procontinuum” di Roma. Negli anni successivi ho seguito diversi seminari e corsi di approfondimento (attestato di partecipazione al Workshop “Comunicazione non verbale: il linguaggio segreto”; attestato di partecipazione al corso su MMPI 2 somministrazione e codifica; attestato di frequenza al corso “Strumenti di selezione del personale:il colloquio e le prove di gruppo”; attestato di partecipazione al corso “I disturbi dello spettro autistico: dalla diagnosi precoce al trattamento individualizzato”) e nel Gennaio 2011, mosso dall’esigenza di avere un “terreno” teorico e tecnico sul quale radicare la mia competenza più squisitamente clinico-analitica, ho deciso di iscrivermi ad un corso quadriennale di specializzazione in psicoterapia.
La mia scelta per questo percorso ricadde sulla S.I.A.R. (Società Italiana di Analisi Reichiana) per due motivazioni ben precise. La prima di esse risiede negli studi universitari effettuati per l’esame di Psicofisiologia Clinica col Prof. Vezio Ruggieri (che ai tempi era membro del comitato scientifico della S.I.A.R.) che tanto mi hanno affascinato e influenzato. Attraverso di essi, ho iniziato ad assaporare e a rimanere meravigliato dalla squisita e inscindibile unione tra corpo e mente. La seconda sta nella scoperta della geniale e affascinante quanto ambigua e controversa figura di Wilhelm Reich. Fu allievo del maestro Freud e a lui va il merito di aver prima sdoganato e poi reso protagonista il corpo nel setting psicoanalitico. La S.I.A.R. rappresenta e raggruppa la quarta generazione di analisti nati da questo filone teorico.
Nel Gennaio 2015, dopo 4 anni di formazione teorica, analisi personale e analisi di gruppo ho conseguito il titolo di Psicoterapeuta e nell’ anno successivo quello di Analista Reichiano.
Wilhelm Reich
Questo percorso è stato cruciale per la mia formazione professionale ma ancor di più per quella personale. La comprensione di questo modello e delle sue tecniche applicative hanno portato la mia efficacia terapeutica a compiere un balzo in avanti inaspettato. L’ assimilazione della prospettiva meta e complessa del modello S.I.A.R. unita all’evoluzione avuta attraverso l’ analisi personale e di gruppo mi hanno permesso di avere tra le mani e saper gestire uno strumento che mi permettesse di leggere e sentire in maniera più presente e vivida la realtà esterna che mi circonda e la realtà interna che mi attraversa e muove confermandomi così la loro indivisibile relazione.
Nel 2017 ho seguito la formazione di primo livello nell’ applicazione dell’ EMDR (Eye Moviment and Desensitizazion end Reprocessing) mosso dalla grande risonanza che questa tecnica aveva all’ interno della comunità psy e soprattutto dal fatto che questa efficacia clinica sia stata confermata da dati scientificamente validati e rilevanti in particolar modo nel trattamento del disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e per l’elaborazione di eventi traumatici in generale.
Nel 2019 interrompo le mie collaborazioni con strutture sanitarie per dedicarmi esclusivamente all’ attività privata sul territorio romano e pescarese.
Sento l’esigenza di sottolineare come la mia formazione mi porti ad approcciarmi alla persona, alla coppia, alla famiglia, al gruppo come a sistemi viventi ad alta complessità ed intelligenza che vanno letti non solo attraverso il “qui ed ora” dei propri sintomi, disfunzionalità o patologie (rischiando così una prospettiva statica, piatta e per certi aspetti meccanicistica) ma attraverso la propria storia e le relazioni che l’hanno segnata e resa tale e di cui gli eventuali esiti patologici non sono altro che una manifestazione ultima.
https://it.wikipedia.org/wiki/Psicoanalisi
https://www.stateofmind.it/2018/06/training-autogeno-psicologia/
https://psicologiadelbenessere.it/la-comunicazione-non-verbale-il-linguaggio-del-corpo/
https://www.stateofmind.it/tag/autismo/
https://www.analisi-reichiana.it
http://www.aepcis.it/curricula/Vezio%20Ruggieri%20Curriculum.pdf